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23 Ott

Cap. 1-3 Oggetti non essenziali, ma che al momento gli sembrano così desiderabili.

Gli occhi persi nella pianura che svanisce irrimediabilmente con l’altitudine, Nabil torna a sognare i sentieri della Valle Santa. S’immagina mentre tiene la mano di sua moglie Nidàl e cammina con Nour e Hayat lungo le pareti ripide dei precipizi della vallata e gli pare di sentire i profumi di pino e timo delle sue foreste sovrastare gli odori dell’aereo.

Sbarcato dall’aereo in transito a Roma, decide di occupare il tempo passeggiando tra le vetrine della zona franca dove il bagliore di luci, la varietà degli oggetti e dei profumi lo attirano e lo inebriano. Si sente quasi rapito dalla necessità di scivolare con lo sguardo su migliaia di articoli di cui non ha bisogno. Oggetti non essenziali ma che al momento gli sembrano così desiderabili. Ogni residuo di difesa cade alla vista dei cristalli decorativi e dei loro misteriosi riflessi arcobaleno che tanto ama.

“I passeggeri del Volo 1190 MEA: Middle East Airline Air Liban per Beirut sono pregati di recarsi alla porta numero B3”

“Les passagers du Vol 1190 MEA sont priés de se diriger vers la porte n B3”.

« Passengers of Flight 1190 of the Middle East Airlines Air Liban, please proceed to gate n B3”

Lasciato il cesto della spesa su una pila di altri cesti, Nabil si dirige rapidamente alla cassa con una bottiglietta di profumo in mano.

“Carta d’imbarco prego.”

Senza nemmeno alzare la testa, la cassiera chiede il certificato di viaggio come previsto per gli acquisti in zona franca. Nabil la cerca invano. Quella stramaledetta carta che non si trova mai. Il sorriso che aveva forzatamente indossato per nascondere la sua goffaggine si trasforma in una smorfia. “Oh Dio…” Il suo cuore batte e sente le orecchie diventare paonazze.

“Non trovo il passaporto…. Non trovo la carta d’imbarco!.. Non trovo neanche il biglietto dell’aereo. Erano con me in una busta, tutti assieme….”

Con la voce tremante chiede se può lasciare il profumo alla cassa per cercare i suoi documenti.

“Ma dove cavolo sono finiti?” Nabil inizia a parlare da solo e a voce alta: “Dove ho visto il biglietto l’ultima volta? Quando l’ho visto?” Inizia a respirare affannosamente e a perdere il controllo della situazione.

“Signore aiutami Tu!” Comincia a correre su e giù per i corridoi dell’aeroporto sperando in un miracolo.

Niente! Niente per terra! Niente negli angoli! Niente nell’ufficio degli oggetti smarriti!

La testa comincia a girare vorticosamente.

“Ultima chiamata per i passeggeri del Volo 1190 Middle East Airline Air Liban per Beirut. I passeggeri sono pregati di procedere immediatamente alla porta numero B3”

Con bocca impastata, « Fermi ! Un attimo ! »

« Last call for the Flight 1190 of the Middle East Airlines Air Liban, The passengers should proceed immediately to gate number B3”

« Aspettatemi, vi prego! » Nabil corre verso la porta d’imbarco e, con un italiano reso ancor più incomprensibile dall’agitazione, cerca di spiegare, con un filo di voce, l’accaduto.

L’hostess prova gentilmente a calmarlo: “Non si preoccupi signore, vedrà che risolveremo tutto al più presto, un attimo che avverto il pilota!” e chiama la polizia, il direttore del volo, il pilota, i servizi segreti e la squadra antiterrorismo.

Interviene il maresciallo dei carabinieri, e visibilmente incerto sulla strada da percorrere, alterna lo sguardo tra lo scomodo passeggero e la hostess, severo con l’uno e supplichevole con l’altra. “Non possiamo farlo salire in aereo senza passaporto”.

“E l’aereo non può partire senza il passeggero. Le regole dell’antiterrorismo sono chiare. I suoi bagagli sono già nella stiva e occorrerebbero ore per scaricare e ricaricare tutte le valige! ” replica il direttore del volo.

“Va bene, lo portiamo dal giudice dell’aeroporto. Speriamo di finire entro mezz’ora”.

“Vedremo con la torre di controllo di ritardare il decollo”.

Nabil si sente spacciato, vittima di un destino beffardo che gli mescola sempre le carte sotto al naso.

“Chi crederà ad un straniero, extracomunitario senza passaporto e senza biglietto? Mi prenderanno per un terrorista alquanto sprovveduto. Probabilmente mi chiuderanno in galera finché non riavrò i miei documenti! ormai ho perso il volo accidenti!”

Di fronte alla condanna che mentalmente si è già inflitto, rassegnato, segue il carabiniere.

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